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martedì 16 agosto 2011

Dipendenza da junk food? Tutta colpa degli endocannabinoidi!

I ricercatori dell’Istituto Italiano di Tecnologia - dipartimento di Drug Discovery and Dvelopment - hanno condotto uno studio che mostra il meccanismo biologico alla base del piacere dato dal junk food (cibo spazzatura)!
Lo studio, di rilevante importanza ai fini della messa a  punto di una nuova generazione di farmaci anti-obesità, è stato pubblicato sulla rivista PNAS (Proceedings of the National Academy of Sciences): "An endocannabinoid signal in the gut controls dietary fat intake".

Il team ha identificato infatti il meccanismo biologico che rende così piacevoli, per il palato e per il cervello, i cibi grassi e che vede coinvolti gli endocannabinoidi, sostanze prodotte naturalmente dal corpo umano, ma che devono il proprio nome al fatto che il THC, il principio attivo della Cannabis, ne mima gli effetti.
I ricercatori, in particolare, hanno osservato la capacità dei cibi grassi di generare un segnale di feedback positivo nella lingua che, prima, viene inviato al cervello e da lì, attraverso il nervo vago, all’intestino. Qui, il segnale stimola la produzione di due endocannabinoidi (l’anandamide e il 2-arachidonil-sn-glicerolo) che si legano al loro recettore target CB-1 (Cannabinoid-1). È in questo modo che nasce la sensazione di desiderio per i cibi che sono all’origine dell’epidemia di obesità.

"Parlando in termini evolutivi – spiega il Prof. Daniele Piomelli, responsabile dello studio - l'esistenza di questo meccanismo è stata molto importante per l'adattamento e la sopravvivenza dei mammiferi, in quanto i cibi grassi rappresentano un'importante e primaria fonte di energia. Ma, oggi, non è più così, sia perché nell'ambiente in cui viviamo abbiamo a disposizione tutti i nutrienti di cui abbiamo bisogno, sia perché lo sforzo fisico a cui siamo sottoposti è molto minore rispetto al passato. Quindi, questo meccanismo, così necessario nel passato, è diventato causa di sovrappeso, obesità e patologie molto importanti, quali il diabete, la malattia coronarica e i tumori".